L’Inclinazione.
Storia di Artemisia e Nives è un libro che parla di due donne, appunto Artemisia Gentileschi e Nives Loi, una vive nel Seicento,
l’altra ai giorni nostri. Ci sono però anche delle figure maschili, in
particolare:
- Orazio Gentileschi. È il padre di Artemisa e, contrariamente ai canoni dell’epoca che vorrebbe le donne occupate solo in casa, si rende conto del talento artistico della figlia e la avvia alla carriera di pittrice. Nessun altro dei suoi figli sa dipingere e Artemisia diventa così una sorta di speranza per il futuro, la possibilità di tramandare il nome nella pittura. La affianca al momento del processo contro Agostino tassi, tra l’altro suo amico e collaboratore. Orazio si comportò davvero così, con l’aggiunta che dovette occuparsi lui di crescere i figli perché rimase vedovo della moglie Prudenza quando i ragazzi, anche la stessa Artemisia, erano ancora piccoli.
- Agostino Tassi. È il pittore amico di Orazio che si macchia della violenza su Artemisia. Tutta la parte riferita nel libro è vera, anche che tentò di convincere Artemisia a ritrattare, senza tuttavia riuscirci, e la frase in cui dice che se Artemisia ha detto così, accusandolo cioè, non è vero. Viene incarcerato ma la pena è mite, mentre Artemisia, la vittima, fu umiliata in mille modi al processo.
- Il Libero Arbitrio. Si trova nella parte del presente, strettamente connesso all’incantesimo che Artemisia ha cercato di fare per rendere immortale la sua arte. È una figura che non può interferire nelle decisioni umane ma funge da equilibratore tra bene e male. Nives lo incontra a Roma e grazie a lui riuscirà a capire la fitta trama di eventi che l’hanno portata ad inseguire il ladro di un quadro della Gentileschi e un piano per far sì che il mondo sia dominato dal male. Ha le ali e può dire la verità solamente quando sono intatte-un altro personaggio gliele ha tagliate-ma grazie a Nives ricrescono e il Libero Arbitrio può spiegare a Nives la verità.
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